Marina Paris - Space Transformer


Marina Paris -  Space Transformer

CONDIVIDI


L’Accademia di Belle Arti di Macerata è lieta di annunciare Space Transformer, una importante personale di Marina Paris che si terrà negli spazi della GABA.MC – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, in Piazza Vittorio Veneto 7.
Per l’occasione nella mattinata del 24 ottobre, alle ore 11, sarà organizzato il terzo appuntamento de I giovedì colorati, progetto a cadenza mensile con cui l’Accademia vuole entrare nel vivo dell’arte contemporanea presentando gli artisti più brillanti del panorama italiano, invitati a raccontare in prima persona le loro passioni, il loro modus operandi.
Sarà questa l’occasione per ripercorrere la carriera dell’artista, approfondendo con lei, Rossella Ghezzi, Direttrice dell’Accademia e Antonello Tolve, curatore della mostra, alcuni dei temi nodali al suo discorso che, sin dagli esordi, si muove in quella che Tolve ha definito “un’analisi logica dell’arte intesa essa stessa come spazio” e dove, la nozione di contesto assume un’importanza primaria e centrale. La messa in opera materiale e fisica della processualità di Marina Paris, quel senso dell’abitare che si accompagna al suo lavoro, quella riconsiderazione della storia “luogale”, della sua identità e della sua memoria fatta di tracce sociali, di segni lasciati dal passaggio umano, prende corpo negli spazi della GABA.MC dove, con Space Transformer, come suggerito nel titolo, si manifesta quel metamorfismo costantemente ricercato dall’artista e cuore della sua ricerca.
In mostra vediamo, infatti, alcuni lavori fra i più significativi, come il recente ciclo Under Construction (2014-2017), dove l’artista aziona uno sguardo tagliente e suadente su quello che resta dei vecchi Casali del Pino (Roma), fotografati nel suo stato di abbandono poco prima della loro ristrutturazione. 13 scatti che scansano l’insormontabile scoglio del vuoto spostando la questione dallo spazio al luogo per puntare sulla durata delle cose e dunque sulla loro metamorfosi, sulla loro dinamicità materiale, sulla loro radicale sparizione che coincide con la mobilità della vita (Tolve). Ancora, in mostra incontriamo alcuni importanti disegni su carta che evidenziano un’attitudine potentemente legata allo spiritus loci e un’ampia e suggestiva serie di lavori sulla recente poetica del fragmentum di cui fa parte anche Un ricordo e un saluto democratico (2019). Il tema, maturato attraverso tre importanti personali Rovine (2017) da Una Vetrina di Roma, Ora questo è perduto (2018) allo Spazio Fuorteen di Tellaro e Urban Fragments (2019) alla Galleria Spazio Nuovo di Roma, continua idealmente il proprio itinerario attraversando e sostando ora a Macerata, per mostrare anche qui quel flusso atmosferico legato ai meccanismi di condensazione e di spostamento che si traducono nella visualizzazione di tracce identitarie del “nostro tempo migliore”. La mostra si chiude con la proiezione della videoanimazione Less than five minutes (2009) che, fra labirinti e spazi geometrici in continua trasformazione l’uno nell’altro, sublima in atto poetico la messa in crisi della nostra percezione della realtà.

Dove

GABA.MC

Quando

dal 24 ottobre 2019 al 12 gennaio 2020