Tommaso Venturelli

Vorrei sottolineare nelle mie opere una forte concezione dell’arte come comunicazione verso condizioni sociali e psicologiche: uno specifico freudiano. La pittura è intesa come un qualcosa che comunica un’altra cosa e specificatamente insegna a vedere al di là della forma. In una società dove tutto viene giudicato dall’esterno, l’arte si impegna a sottolineare la percezione dell’animo umano, le sue caratteristiche e i suoi perché. Usando campi monocromatici inserisco al suo interno quadri su qualsiasi impressione e condizione che l’uomo o la società abbia visto o percepito, o talvolta elementi filosofici. I colori diventano protagonisti come contorni di situazioni psicosociali di esteriorizzazione della sensibilità. Il colore blu ( maschile e uranico) il colore rosso (femminile e conio, in antichità) si oppongono verso una distinzione tra significati immensi nell’universo dei colori. Così cerco di contornare attraverso queste due semplici tonalità situazioni apparentemente estranee ai colori, ma fortemente congruenti alla posizione di questi. Attraverso sillogismi e questioni cerco, in modo talvolta ironico, di presentare all’occhio umano, non solo più qualcosa di bello, ma anche educativo, etico, morale, filosofico, psicologico.