Francesco Russo

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Pittori

I contenuti qui di seguito riportati, sono a cura esclusiva dell'artista

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FRANCESCO RUSSO VIA ROMA, 57 81038 TRENTOLA DUCENTA (CE) - ITALIA TEL/FAX 081/8145896 - CELL. 338/9660298 E. mail: fra.russ@libero.it www.russofrancesco.it Francesco Russo è nato a Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, dove vive e lavora. Si è diplomato all’Istituto Statale d’Arte “F. Palizzi” di Napoli, nella sezione decorazione pittorica. Ha frequentato il Magistero, ne ha conseguito il titolo e al Concorso a cattedra, si è abilitato all’insegnamento di Educazione Artistica e più tardi a quello di Disegno e Storia dell’Arte negli Istituti secondari di II grado, presso i quali è tuttora titolare di cattedra. Sul finire degli anni ’60 inizia la sua attività artistica e partecipa alle prime collettive. Nel 1974 realizza la prima personale ed espone presso l’Istituto “Maria SS. Preziosa” di Casal di Principe le opere che sono ancora legate ai caratteri della pittura metafisica di De Chirico e a quella surrealista di Dalì e Magritte che sono stati i punti di riferimento nella sua formazione professionale. Gli impegni di lavoro e familiari, lo portano a dipingere saltuariamente e, solo nel 1996, dall’incontro con il critico d’arte Carlo Roberto Sciascia, riprende la sua attività espositiva che da quel momento non conoscerà più sosta, tant’è che a tutt’oggi vanta circa duecento esposizioni sia a livello nazionale che internazionale. Nello stesso anno entra a far parte del movimento artistico “Ars Supra Partes” nel quale ha modo di confrontarsi con un qualificato gruppo di artisti con i quali intraprende un significativo cammino che ancora oggi continua. Dal 1997 diviene membro associato e partecipa alle attività artistiche dell’A.I.A.M. (Accademia Internazionale d’Arte Moderna) di Roma, presso la quale nel 1999 è stato insignito del Trofeo Internazionale “Medusa Aurea” XXIII edizione. È del 1998 la sua prima esposizione all’estero, presso la Galleria Bertrand Kass di Innsbruk (Austria), alla quale seguiranno, con una programmazione sempre più continua e in collaborazione con lo studio d’arte “Il Ponte” di Roma, tante altre che lo vedranno impegnato nelle più grandi città europee e d’oltre oceano. Nel 1999 è insignito del titolo di Accademico di Merito Belle Arti e Lettere presso l’Accademia Internazionale “Città di Roma” e del Titolo Onorifico di Professore H.C. presso l’Accademia Italiana “Gli Etruschi” di Vada (Livorno). Nello stesso anno entra a far parte dell’U.C.A.I. (Unione Cattolica Artisti Italiani) di Caserta, ne assolve la carica di vice-presidente e ancora oggi ne condivide gli alti valori umani e cristiani, espressi in opere a carattere religioso e sociale, oggetto di tante mostre che ne caratterizzano l’indirizzo. Una grande mostra antologica, nel 2000, segna una tappa molto importante : il trentennale della sua carriera artistica. Dal 2004 è vice-presidente dell’Associazione Culturale “Campi Stellati” di Santa Maria la Fossa (Caserta) con annessa galleria, nell’ambito della quale, insieme ad un gruppo di artisti casertani e al critico e storico dell’arte Angelo Calabrese, ha intrapreso un nuovo cammino artistico che prevede, tra l’altro, anche un laboratorio di arte applicata del quale è direttore artistico responsabile

RECENSIONI

Breve antologia critica Giuseppe Santabarbara Realtà, sogni, valori, nell’arte di Francesco Russo da “Francesco Russo” Caserta 1996 L’arte di Francesco Russo, fedele ad un realismo non di maniera, offre la possibilità di ridare, in una interpretazione emozionale, nuovi/antichi significati al reale. Visioni panoramiche si alternano, nelle sue opere, a spezzoni di vita, a dettagli significativi, con una particolare attenzione alle problematiche del rapporto uomo-natura. C’è, in fondo, il desiderio di un ritorno alla semplicità delle origini, al senso pieno della vita. Al centro della ricerca artistica di Francesco Russo sono l’uomo, il trascorrere del tempo e l’attenzione alle nuove generazioni dalle quali soltanto si potrà sperare un rinnovamento della vita, un superamento degli egoismi, delle piccinerie, delle brutture. E la centralità delle persone e, in alcuni casi, di oggetti viene accentuata talora, e molto significativamente, dal ricorso a geometrie di sfondo, che danno profondità al dipinto e che contrastano con le linee morbide, suasive, addirittura voluttuose delle figure centrali. Anche la tavolozza, densa, ricca di contrasti, contribuisce a suscitare emozioni, ad evocare ambienti sognati, a provocare consapevolezze. Carlo Roberto Sciascia Tra esteriorità ed interiorità, da “Francesco Russo” Caserta 1996 L’indagine di Russo, condotta con la consapevolezza e l’attenzione di chi persegue lo scopo di soddisfare il desiderio di bellezza percepita nella natura e di ricercare la propria identità, fa scaturire l’apparente rivelazione del reale che lentamente cede il posto ad una profonda verifica degli elementi visivi ed apre la porta all’esplorazione interiore del proprio io. L’analisi formale, sia cromatica, sia compositiva, delle opere evidenzia la qualità di colori senza filtri e la concretezza di una “terrestrità” sempre presente e ribadisce il concetto del “quadro nel quadro”, per cui la superficie visiva rappresenta il luogo della contiguità ambigua ed inquietante tra esteriorità ed interiorità. Enzo Fabiani Francesco russo, da “Nuova Arte” Milano, dicembre 1997 Con una pittura eseguita con una tecnica che dimostra di essere sostenuta dalla giusta padronanza del disegno, Francesco Russo, sempre partendo dalla realtà crea composizioni di esplicito o accennato simbolismo, riuscendo ad ottenere un equilibrio tra le due forze. Non mancano combinazioni più dichiarate, in cui si arriva ad una virtuosistica efficacia, ad esempio nel raffigurare stoffe e plastiche, con risultati di convincente qualità. Giorgio Falossi Evocazioni di momenti ideali, Milano 1998 Chiara risulta la particolare prospettiva all’interno della quale l’artista agisce; il suo interessamento non è tanto volto agli oggetti, quanto alla loro capacità di costituirsi evocazioni di un momento ideale. L’arte di Francesco Russo, così contenuta, trova la sua necessità, la sua validità, il suo alimento in un incessante ed impellente ripensamento sull’uomo e sul suo destino. Una pittura di grande slancio, ove il figurativo diviene verismo; dove la realtà diviene domanda di vita umana su una essenza metafisica. Una pittura che può sembrare di semplice visione, ma che invece si pone come interrogativo alle tante passioni umane. Claudio Del Villano La trasparenza e l’ostacolo, da “Trent’anni di pittura” 1ª edizione, 2000 La produzione artistica di Francesco Russo si distende e si svolge all’interno di due forme archetipi: la trasparenza della luce e del colore e l’ostacolo della materia rappresentata, quasi due poli, che variamente si intrecciano o si respingono nelle sequenze espressive delle rappresentazioni e delle intuizioni estetiche. Sin dall’esordio, infatti, dove pur prevale una ricerca accurata del colore e delle forme, si avverte qualcosa di limpido e trasparente. L’immagine riesce sempre a comunicare esperienze vissute e un mondo interiore, estremamente vario e ricco, dove a tratti la drammaticità di un impegno filosofico esistenziale si sposa con la speranza, a volte rassegnata, a volte disillusa, di poter narrare l’“umanità” e gli “oggetti”, come testimoni viventi della partecipazione ai grandi problemi dell’uomo contemporaneo. Carlo Inzerillo Il senso pieno dell’esistenza, da “Trent’anni di pittura”, Urbino, luglio 2001 I valori che Russo vuole affermare sono quelli essenziali di sempre, sentiti come gli unici possibili, affinché l’umanità possa conservare la sua identità nel divenire storico-esistenziale, nella ricerca continua di un compromesso tra evoluzione e modernità da una parte e conservazione di una saggezza “antica” dall’altra, la sola che può dare equilibrio alla società e mantenere sempre vivo il seme rigeneratore dell’umanesimo, inteso come vera e unica forma mentale del nostro essere. Si può convivere col mutare degli eventi, che pure impone il suo prezzo da pagare, ma si deve, perché si può, impedire il dissolvimento dell’io, male del nostro tempo. L’epoca della plastica e il consumismo sono i principali nemici (gli “ostacoli”) della nostra vita interiore, che non è stata destinata a confondersi con gli oggetti materiali e le cose comuni, ma tende alla sublimazione ideale e metafisica, all’universalismo dei “punti di riferimento”; tuttavia in questo passaggio epocale Russo non si perde d’animo, riesce a recuperare il senso pieno dell’esistenza e a ritrovare l’energia, duramente messa alla prova dalla banale materialità del nostro esistere giorno per giorno, che gli consente di salvare l’uomo e tutto il retaggio di valori, gli ideali e le pulsioni poetiche. Michela A. Gioia Francesco Russo: oltre la materia, da “L’Universo dell’anima”, settembre 2001 L’artista ha la capacità di recuperare il vissuto quotidiano, di fissare lo scorrere del tempo, di cogliere la banale e scontata realtà che ci circonda per costruire l’altro, l’ultroneo che con tenace sensibilità cerca di recuperare. Una natura morta non è la pedissequa ricostruzione di una spenta realtà: è il pretesto ed il mezzo attraverso il quale l’artista suggerisce intuizioni, sopite e passive lacerazioni nell’ingorgo dello spazio intimistico scandito dall’incombente e necrotica evoluzione temporale. Il “panta rei” con la sua inesorabile successione di fotogrammi apparentemente simili, in Francesco Russo diventa una miniera nella quale recupera scarti, passaggi, momenti apparentemente insignificanti per riproporli con una lettura diversa nella quale visibilmente si coglie un approccio riqualificante della materia che, spesso emigra, si trasfigura, si scompone e si ricompone. Un artista, insomma, che vola in alta quota e che meritatamente appartiene a quella non folta schiera di eletti capaci di scavare in quelle pieghe dello spazio reale per nobilitarlo, attribuendogli quel ruolo salvifico nell’universo dell’anima. Michele Alemanno La pittura di Francesco Russo, da “OggiFuturo”, Reggio Calabria 2001 La pittura di Russo, lucida e perfetta nella sua concezione, è la traccia di un percorso vissuto e di vane attese; ricerca di riconoscersi spiritualmente per ritrovarsi nel cammino che, comunque, conduce al domani! Patine di origine remota avvolgono l’umana esistenza; barriere diafane, appena percettibili ma inviolabili che pongono limiti all’intelligibile. Lì dove tutto appare a portata di logica terrena, emergono pilastri che sorreggono verità inafferrabili e altre dimensioni per la misteriosa avventura dell’uomo. Solo il fatuo, sempre chiaro e percettibile, rimane in attesa di una fede non crocefissa che diradi ombre e oscurità, che dia senso allo scorrere del tempo senza farlo diventare un ricordo. Ernesto Rascato E l’arte diventa “squarci di fede”, da “Squarci”, Aversa, ottobre 2003 Con la sua grande capacità di recuperare e nobilitare il vissuto quotidiano, attribuendogli quel ruolo salvifico nell’universo del divino mistero, il pittore campano ha realizzato dipinti con volti trascendenti innamo

Mostre

Mostre personali in Italia Alba 2003; Atina 2006; Aversa 2003 - 2006; Avezzano 2009; Bacoli 2001; Borgo Medievale di Casertavecchia 2003; Bressanone 1997; Campolattaro 1997; Campoli Appennino 1996; Capua 1999; Carinaro 2002; Carpi 2002; Casal di Principe 1974; Casaluce 1996; Caserta 1996 - 2001 - 2004; Cuma 2004; Frattaminore 2001; Frignano 1998 - 2000; Gaeta 1998; Gesualdo 1997; Giugliano in Campania 1999; Latina 2001; Lecce 2008; Mondragone 2002; Napoli 2004; Pozzovetere 1999 - 2002; Roma 1997 - 2002; San Leo 2000; S. Nicola la Strada 1996; S. Maria C.V. 1998; S. Maria la Fossa 2005 - 2006; Sant’Arpino 1996; S. Sebastiano al Vesuvio 2002; Sora 2004; Spoleto 2001; Trentola Ducenta 1997 - 1998 - 2000 - 2006 - 2007; Urbania 2000; Urbino 1999; Mostre personali all’Estero Montecarlo 2003; Mosca 2005; Parigi 2005; Mostre collettive in Italia Alife 2002; Atina 2005 - 2006 - 2007; Aversa 1998 - 2000 - 2002 - 2003 - 2005 - 2007; Bari 1999 - 2005 - 2007; Barletta 2001; Bellona 2001; Belvedere di San Leucio 2004; Benevento 2002 - 2004; Biella 2002; Borgo Medievale di Casertavecchia 1999 - 2000 - 2001 - 2002 - 2003 - 2005 - 2009 - 2010; Caltanisetta 2003; Cardito 1996; Casal di Principe 2000; Casaluce 2000; Caserta 2000 - 2001 - 2002 - 2003 - 2004 - 2006 - 2007; Casola di Caserta 2000; Castel Campagnano 2002; Cesa 2003; Firenze 1999 - 2003; Foggia 2000; Formia 2006; Frignano 1996; Frosinone 2006; Lauro 2005; Lido degli Estensi 1997; Maddaloni 2000 - 2002 - 2003 - 2004 - 2005 - 2006; Marcianise 2003; Milano 1998 - 1999; Modena 2003; Montichiari 2005; Morcone 1996; Napoli 1997 - 2004 - 2006 - 2007; Padova 2003 - 2005; Palermo 2004; Palinuro 2002; Pantelleria 2000; Piacenza 1997; Piedimonte Metese 2002; Prato 1997 - 1998 - 1999; Reggio Calabria 1999 - 2000; Reggio nell’Emilia 1999 - 2005; Rimini 1999; Roma 1997 - 1998 - 1999 - 2000 - 2001 - 2002 - 2003 - 2004 - 2005 - 2006; San Giorgio a Cremano 2004 - 2005; San Giorgio del Sannio 2004 - 2005; Sanremo 1996 - 1997 - 1998 - 1999 - 2000 - 2001; S. Maria C.V. 2003; Sant’Anastasia 2007; Sassari 1997; Sirmione 1999; Sorrento 2010; Spezzano 2000; Spoleto 1998 - 2000; Trentola Ducenta 1970 - 1974 - 1998 - 2000 - 2001; Torino 2003; Valenza Po 1999; Valmontone 2002; Venezia 2006; Verona 2005 - 2006; Vetralla 2005; Mostre collettive all’Estero Amsterdam 2004; Atene 2001; Bahia 2000; Barcellona 1999; Berlino 2002; Bruxelles 2003; Cracovia 2001; Dublino 2004; Ibiza 2002; Innsbruck 1998; Kalkis 2000; Laurana 2003; Lisbona 2003; Londra 1999; Malta 2005; Montecarlo 2002 - 2003 - 2005; New York 2001; Parigi 2000 - 2002 - 2003 - 2007; Praga 2004; San Pietroburgo 1999; Vienna 2001.