RECENSIONI
Anna Maria Basile ha scelto la fotografia e, all’immediatezza di questa, associa la lenta manipolazione del pittore. Oltre la forma stabilita, oltre l’oltraggio del tempo, le sue immagini si animano di solitudine e di memoria. L’uomo si trova ingabbiato nella dimensione del suo paesaggio interiore, che fa scolorire l’oggettivo che lo recinta.
Anna Maria dà una tinta alla solitudine, e non il tradizionale grigio, ma quella che nasce dalla policromia dell’esistenza.
Una nuova creativa sorgente di piacere e sogno, una nuova creativa sorgente di riflessione, questo leggo nei "dipinti" di Anna Maria.
Francesco Idotta