Piero Marinò

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Pittori

I contenuti qui di seguito riportati, sono a cura esclusiva dell'artista

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Nato a Taranto il 6. 2. 1945 consegue il diploma di maturità classica presso il Liceo “Tito Livio” di Martina Franca nel 1963 e si laurea in Lettere Moderne con tesi in Storia dell’Arte nel marzo del 1968. Dopo aver conseguito, per concorso, due abilitazioni all’insegnamento di 1. Lettere nella scuola Media Inferiore e 2. Italiano e Latino nelle scuole secondarie superiori insegna Materie Letterarie dal 1968 al 1985 quando, dopo aver superato un concorso nazionale diviene preside di scuola media. Questo ruolo viene ricoperto per 23 anni, sino al 2008. Nel corso della carriera fonda un’associazione di insegnanti (CIDI), promuove numerosi eventi culturali, collabora a varie riviste e pubblica 1. Martina Franca - Immagini e storia - Schena Editore, 1985 2. Civiltà del barocco a Martina Franca - Schena Editore, 1998) 3. Alunni e Maestri (storia della scuola a Martina Franca dall’Unità d’Italia al 1960) – Schena Editore, 1998 4. Diffusione reticolare dell’architettura barocca minore a Martina Franca – in Umanesimo della Pietra 2001 5. Martina Franca in cartolina (commento storico alla raccolta di 350 foto d’epoca) Nuova Editrice Apulia 2004 6. Storia della scuola G. Battaglini – Martina Franca, 2008 Nel corso della propria carriera • Ha svolto le funzioni di Presidente di commissione per un concorso all’abilitazione dell’insegnamento in lingua Francese (1990), presidente di commissione agli esami di maturità, per molti anni, in varie scuole di Taranto; • Ha promosso numerosi eventi culturali di grande spessore (mostre, conferenze, apposizione di pannelli con poesie e opere d’arte per le vie del paese di Martina Franca, concerti, retrospettive di artisti martinesi, etc.) • Ha svolto il ruolo di relatore in numerose scuole della provincia di Taranto, in svariate conferenze organizzate dalle associazioni Lyons e Rotary di Martina Franca; • Ha coordinato corsi per docenti sul tema della comunicazione visiva; • Ha realizzato numerosi audiovisivi sul tema della civiltà rupestre; • Svolge il ruolo di esperto esterno in molte scuole secondarie inferiori e superiori impegnando alunni e/o docenti sui temi relativi al patrimonio ambientale e artistico locale, nel campo della comunicazione visiva. Da pochi anni ha ripreso a praticare una vecchia passione, quella della pittura, esponendo in svariate mostre a Milano, Bari, Taranto, Pisa. e numerosi centri della provincia ionica dove ha riscosso unanimi consensi di pubblico e di critica. Alcune tele sono in esposizione presso le gallerie “Le Ali di Mirna “ a Mesagne e “Orizzonti Arte” ad Ostuni.

RECENSIONI

“Nelle sue silenziose composizioni, che spesso si pongono in una luminosa e sottile dialettica con le realtà del paesaggio pugliese, la pittura di Marinò si allontana dal puro descrittivismo, dall’impulso a rappresentare quel “vero” di natura, che spesso è una pura illusione, un miraggio della mente e dello sguardo. Al contrario e con intelligenza l’artista privilegia nel confronto con il paesaggio l’eleganza dell’allusione, del suggerimento implicito, dello scavamento pittorico che diventa psicologia, dialogo interiore. In questo senso la sua pittura sembra evocare una sua intima realtà visiva, solenne e quasi sacrale, come un affiorare alla coscienza di valori perenni ed imperscrutabili ma che tuttavia scandiscono il tempo dell’esistenza.” (Teodosio Martucci) “Piero Marinò vive i paesaggi e le campagne del Sud, con l’occhio educato dallo studio degli artisti e degli storici, documentando tutto con migliaia di fotografie. I modi di vita scomparsi, la perduta civiltà contadina e degli antichi mestieri. Con la voglia inesauribile di trasmettere le emozioni provate davanti ai segni più antichi, la sorpresa e lo stupore di sempre suscitati dal dolmen perso nella campagna, dal muretto di pietre in rovina, dalle ginestre in fiore che accendono di giallo le macchie di lentisco, dagli alberi piegati dal vento, dagli ulivi secolari, contorti, gonfi e squarciati, con grandi tronchi e rami delicati, con foglie che si perdono nell’aria e nella luce” (Francesco Semeraro) “Osservando con interesse il percorso artistico di Piero Marinò, dal passato all’oggi, volutamente trattenuto nel paesaggio pugliese e nell’intreccio dialettico condotto al gesto pittorico, si denota un rapporto vincolante di natura e cultura, unicamente nell’autonomia significante del colore, ove si ravvisa un sapore malinconico di raffinata eleganza poetica. Nei suoi dipinti su cui soggiornano l’intensità emozionata del rilievo e instabili filamenti, giustapposti sul terreno scosceso delle gravine e della pietra dura della Murgia, celate crescenze emettono, nel bisogno di luce, rumori e pulsazione nella composta osservazione di un paesaggio inventato eppure riconducibile alla realtà. Soggetto pressoché esclusivo, indagato nelle innumerevoli esplicite forma naturali, è l’ulivo pugliese e forse ancor più il paesaggio su cui campeggiano cripte rupestri, luoghi simbolici dell’iconografia cristiana che nelle tele di Marinò ritrovano dignità e forza. L’aspetto originario costantemente evocato, nei dipinti di Piero Marinò, è il frutto coscienziale di un artista il cui sguardo sulla realtà anima l’azione etica dell’arte, con opere sorgive di genere figurale e vedutistico, con riferimenti e particolari che intersecano nelle invenzioni paesaggiste, tra vero e reale immaginario, il morboso attaccamento alla sua terra. Nel corpo vivo della narrazione poetica l’artista si fa interprete di una ‘trascrizione’ ove l’ambiente, la sua bellezza, il suo ordine naturale, il frutto di un sentire storico e antropologico sono raccordati alla storia di colui che non separa l’arte dalla vita” (Dino Del Vecchio)