Pietro De Seta

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Pittori

I contenuti qui di seguito riportati, sono a cura esclusiva dell'artista

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Pietro De Seta nasce a Belvedere Marittimo (CS) il 21 ottobre 1969. Dopo l’Istituto d’Arte di Cetraro (CS) si diploma in scenografia all’Accademia di belle Arti di Brera, Milano. Vive e lavora a Milano senza dimenticare le luci e colori della sua terra e in maniera particolare della sua Cetraro. Esperto di Mattia Preti, pittore barocco, ricordiamo il cortometraggio “Il cristo fulminante nell’aspetto scenografico di Mattia Preti”e il libro”Mattia Preti a Sant’Andrea della Valle – Roma – lettura degli affreschi dopo il rinvenimento dei contratti” Toso Editore. Diverse sono le collaborazioni con enti pubblici e privati, ricordiamo quello con l’ufficio di rappresentanza “Regione Calabria” distaccamento di Milano per la realizzazione di scenografie e progetti di promozione turistica e quello con il comune di Lampedusa per la promozione turistica attraverso l’arte Ha partecipato a diverse produzioni di spettacoli teatrali ed eventi fieristici in tutta Italia. Oggi la sua attività pittorica è sempre più intensa tanto che le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private.

RECENSIONI

Dipinge panorami, come tanti; ma i suoi si distinguono dagli altri per l’uso originale del colore che riesce a portarvi: cieli azzurri mangiati da cirri di nuvole bianche che volteggiano lievi nell’aria; siepi screziate di rosso che bordano sentieri che guardano il mare; pale verdi di fichi d’india che hanno trofei di frutti rosati; tramonti infuocati di rosa-celeste che velano acque marine chiazzate di schiuma. Insomma, i fondali marini che i nostri occhi sono abituati a vedere; ritratti in una gloria immacolata di colori che ne lascia preavvertire quasi la brezza spirante: quello che Pietro chiama, appunto, “Il respiro del mare”. In più, egli ha ritrovato un espediente tutto suo che dà un risalto inusitato ai suoi quadri. Può capitare così di vedere una splendida marina che perde di scatto il suo profilo naturale per via d’un riquadro centrale che ne altera la normale percezione. Carlo Andreoli

Mostre

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