Art Basel 2023


Art Basel 2023

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Comunicato stampa
ART BASEL 2023
TRA MEMORIA E FUTURO.
Dadamaino, Gianni Colombo, François Morellet, Mario Nigro, Niele Toroni, Günter Umberg
A arte Invernizzi presenta ad Art Basel 2023 un progetto che crea un dialogo tra artisti italiani ed europei rappresentati dalla galleria, con opere che sono state presentate alla Biennale di Venezia o in musei internazionali, indagando la loro contemporaneità e la loro attualità.
La parete centrale dello stand presenta un’opera di Mario Nigro del 1950, ed esposta nel 1951 al Salon des Réalités Nouvelles a Parigi, con due suoi lavori del 1956 nei quali il tumulto emotivo causato dall’invasione dell’Ungheria è evidente nelle tensioni drammatiche sul piano geometrico e cromatico. Tutte e tre le opere sono state esposte in importanti esposizioni in musei italiani ed europei.
Dialoga con esse un’installazione di Günter Umberg, creata appositamente per quest’occasione, sulla parete sinistra dello stand. L’artista tedesco usa i suoi pigmenti puri e assoluti per dare allo spettatore una percezione visiva quasi tattile dell’opera e una forma di spaesamento percettivo, ottenuto attraverso la disseminazione dei vari elementi che la compongono.
Sulla parete opposta, e in relazione a questo lavoro, sono presentate due tele di Niele Toroni, che continuano la sua indagine radicale sul significato dell’azione artistica. Replicando il ritmo di singole impronte di pennello n. 50, a intervalli di 30 cm l’una dall’altra, l’artista indica una possibile via attraverso un rapporto elementare e psichico con il mondo, mentre sonda lo spazio per scoprirne l’essenza.
La ricerca di un linguaggio artistico che crei una rottura con la convenzione creando allo stesso tempo un nuovo lessico e una nuova percezione, è presente anche nella ricerca artistica di Gianni Colombo. Le sue opere appartengono alla serie “Spazio elastico” del 1968, l’anno in cui vinse il primo premio alla Biennale di Venezia, e grazie al costante mutamento delle sue forme, indagano le differenti possibilità di variare l’immagine con il passare del tempo, creando un costante senso constante di ambiguità percettiva nello spettatore.
A confronto sono esposti tre lavori di Dadamaino dal ciclo “I fatti della vita” del 1980, che furono esposti alla Biennale di Venezia dello stesso anno. Si distinguono per l’intermittenza e la frammentazione delle loro sequenze di elementi identici e per l’esplicita intenzionalità di un nuovo e più drammatico rapporto con l’esistenza.
L’alternanza tra percezione e realtà è anche la chiave dei lavori di François Morellet. In Cruibes n°16 dell’artista francese, i neon si piegano e ondeggiano quasi a danzare sulla superficie della tela. Le forme elementari create dai neon, colori primari, linee e traiettorie si dispongono in variazioni e modulazioni visive, come riflessi sul segno che crea un nuovo spazio per l’occhio e la mente.
Il confronto tra i primi lavori e quelli più recenti mostra come la loro vitalità e la loro freschezza non dipendano dal momento storico in cui sono state realizzate, dalle circostanze o dalla sequenza temporale, ma piuttosto dalla loro intrinseca attualità. Il fatto stesso che siano lì attira lo spettatore in un mondo creativo determinato dalle loro interrelazioni, sulla linea di demarcazione tra memoria e futuro.

Dove

Messe Basel Messeplatz 10 4058 Basel Switzerland

Quando

dal 15 al 18 giugno 2023

INFO

Hall 2.0 Stand E12