Fausto Fabiano

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Pittori

I contenuti qui di seguito riportati, sono a cura esclusiva dell'artista

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L’artista vive e lavora nel quartiere del Piazzo a Biella, dove ha creato un atelier con sala espositiva “la porta rossa n.4”. Il suo studio è diventato il punto di aggregazione dei più importanti artisti biellesi. Nato a Vercelli nel 1949, ha iniziato il suo percorso artistico sulle orme del padre, fondatore nel 1946 del mitico “gruppo forme” vercellese. Dopo le scuole medie superiori ha frequentato Brera, che ha lasciato per motivi professionali, iscrivendosi alla scuola di grafica e design di Bologna. Negli anni 80, dedito principalmente alla fotografia, ha esposto in alcuni concorsi nazionali. Alternando la pittura alla fotografia, tra il 1988 e il 1995 ha partecipato a diverse collettive in Italia e all’estero: Vercelli, Firenze, Vittorio Veneto, Lanciano, Birmingham, Dùsseldorf. Nel 2003, dopo un difficile periodo di lavoro, ha ripreso a dipingere con fervore Tra il 2003 e il 2006, a Biella, ha allestito due personali e partecipato ad una collettiva : Libreria la Civetta, Palazzo dei Cisterna e Villa Mossa. Nel 2007 ha esposto nella Galleria Caterina del Nero di Vercelli, nella Galleria Sant’Angelo di Biella e presso il Conservatorio di Vercelli. Nell'aprile del 2008 ha esposto con Gianpaolo Tamagnone nel suo spazio "La Porta Rossa", il tema della mostra "1 PO' POP". Nel settembre del 2008 ha esposto in collettiva con gli amici di equilibriarte nel suo spazio "La Porta Rossa", titolo della mostra "Human nature" Nell'aprile del 2009 ha esposto in collettiva con gli amici di equilibriarte nel suo spazio "La Porta Rossa", titolo della mostra "Human nature - Made in Italy". Attualmente è in esposizione permanente e collettiva nella Galleria Rotaross di Novara, nella Galleria Sant’Angelo di Biella, nella Galleria Antico Borgo di Orta e nalla Casa d'Arte di Via dei Mercati a Vercelli.

RECENSIONI

…...La forza e la bellezza espresse da questo artista, non sono soltanto nei contenuti evidenti dei suoi dipinti, ma anche se non soprattutto nel linguaggio che usa, nella tecnica che lo sorregge: un surrealismo raffinato, senza misteri, intriso di sottile, graffiante ironia. Le fonti della sua ispirazione non sono solo trasparenti, ma esibite: Felice Casorati, in particolare, per le sue figure, le sue nature morte dialoganti. E il pop-artista americano Edward Hopper, con i suoi silenzi, le sue ombre, le sue solitudini, accanto allo “schizofrenico” Salvador Dalì, senza però le sue deliranti incongruenze: frammenti significativi di storia dell’arte che la dicono lunga sulla preparazione culturale. Davvero si può parlare d’intelligenza, di sapienza e persino di poesia ridotte a sintesi formale. Queste opere possono contribuire a restituire alle persone il gusto per la bellezza; quella che, avendo radici antiche, finisce per essere non solo contemporanea ma moderna.