uno di loro

Collettiva d’arte contemporanea a cura di Anna Soricaro


uno di loro

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Il binomio arte/cinema a cui quest’anno si è scelto di dedicare l’intero ciclo espositivo ha consentito che quattro artisti italiani si cimentassero nel rendere le opere d’arte le protagoniste indiscusse in grado di umanizzarsi e lanciare messaggi . Una citazione che lascia pensare e che mostra il distacco tra terra e cielo in riferimento al film diretto da Wim Wenders del 1993 ‘Così lontano così vicino‘, ma soprattutto una citazione che consente l‘attuazione di un confronto tra figurazione ed astrazione, rivali da tempo, lasciando che siano le opere d’arte a parlare e ad essere espressione di luce nella nostra epoca buia. Molti vorremmo essere uno di loro, a stare a guardare e ad essere guardati: uno di loro è uno stimolo a rintracciare nelle opere d’arte il contemporaneo con il tempo che cambia, con la sola grande chance di non subire mai la morte. Elevare l’arte contemporanea ad ambasciatrice del presente, percettrice del mondo e provare a cambiarlo: questo il filo rosso di un’esposizione libera da schemi, in cui figurazione ed astrazione si presentano alla grande lasciando che l’arte vada sentita e protetta. Sono quattro gli artefici di una mostra che è un tripudio espressivo per eccellenza nell’uso di tecniche e toni, Mario Azzena, Andrea De Ranieri, Juri Perin, Simona Pietrucci riescono con grandiosa maestrìa a presentarsi attraverso opere inconsuete ed originali, schiette ed avvincenti. Mario Azzena è una mano matura che si muove timidamente sul supporto, in punta di piedi si presentano i suoi dipinti, discreti e curati pronti per il pubblico indiscreto e senza misure. Si avverte la leggerezza di una mano delicata ed attenta dietro ogni riquadro che cela sensi molto profondi. Attraverso linee curve si creano spazi di colore che talvolta lasciano spazio alla figurazione (volti, occhi, barche,…) altre volte lasciano all’osservatore la libertà di cimentarsi celando significati profondi. Delicatezza, raffinatezza e tanta discrezione si palesano in opere dal formato contenuto che nascondono un artista sensibile e determinato che diviene messaggero attraverso l’arte lasciando che grandi protagonisti di quelle campiture siano i colori, protagonisti indiscussi di atmosfere sopite e riflessive. Andrea De Ranieri sorprende l’osservatore con opere di grande formato la cui forza sta nella tangibilità che ad esse affida poiché ogni superficie è a rilievo. Opere prettamente concettuali lasciano che, talvolta, figure note diventino mezzo per lanciare messaggi in un presente in evoluzione continua. Una verve semplice, molto esperta e per nulla casuale si cela dietro quella materia mai invadente che sa essere sempre raffinata anche quando vorrebbe esplodere. Il bianco è protagonista indiscusso della scena che riesce, insieme a tonalità intense e definite, a creare contrasti accattivanti lasciando che ogni opera dica con gran classe e tanta grazia. Un artista maturo e sperimentatore De Ranieri che conosce la sua maestria e riesce a presentarla con gran classe. Juri Perin è un artista in continua crescita che si nuove con libertà sul supporto la cui arte, mai invadente, è frutto di riflessione e si muove padrona del campo tra toni soavi, quasi fantastici. Sembrano consentire il varco ad un altro mondo quelle profondità, a volte concentriche, che le linee creano, ma i grandi protagonisti sono i colori con le sfumature che intrappolano e lasciano che ci si perda in quei mondi fantastici e lontani. Simona Pietrucci è la sola artista prettamente ed espressamente figurativa del gruppo artistico, una mano diligente e sapiente lascia che a parlare siano sguardi attenti o latenti, sempre femminili. Accurata e diligente, affascinata dai volti, intrappolata nella passione artistica che la spinge, dettaglia ogni particolare con una sapienza e una precisione certosina lasciando che ogni opera appaia una fotografia grandiosa. Un’artista senza dubbio di spessore che riesce a dipingere con una grazia suprema, in continua evoluzione, padrona della tecnica saprebbe lasciarsi andare in grandi creazioni più libere da vincoli poiché ad oggi ha lasciato segni fermi e profondi nella contemporaneità artistica.

["Come vorrei essere per una volta uno di loro! Vedere con i loro occhi, ascoltare con le loro orecchie, e decifrare come vivono il tempo, e subiscono la morte. Come sentono l'amore e percepiscono il mondo. Essere uno di loro, per diventare un più luminoso messaggero di luce in questa epoca buia." ]

Così lontano così vicino, film del 1993, diretto da Wim Wenders

Periodo di Riferimento: 15 - 29 marzo
Vernice: martedì 15 marzo - ore 18.00
Patrocini: Fondazione Giuseppe De Nittis
Orari: dal lunedì al venerdì 17.30 - 20.00; sabato e tutte le mattine su appuntamento; domenica chiuso
Ingresso: Libero

Dove

Centro Culturale Zerouno, via Indipendenza 27, Barletta

Quando

15 - 29 marzo 2016

INFO

Vernice martedì 15 marzo ore 18.00